Glycolaser

La glicemia si misura con il laser

Presentato Glycolaser, uno glucometro che non punge. Accuratezza da migliorare, ma i dati sono incoraggianti

Il GlycolaserIl Glycolaser MILANO - Arriva dall'Italia uno strumento che potrebbe rivoluzionare la vita dei diabetici: si chiama Glycolaser ed è un apparecchio che misura la glicemia senza pungere il dito, sfruttando la luce laser. I risultati della sperimentazione “sul campo” condotta dal Diabetes Research Center dell'Istituto San Raffaele di Milano, diretto da Emanuele Bosi, sono stati presentati in anteprima mondiale a Torino, durante il Congresso della Società Italiana di Diabetologiae fanno ben sperare, anche se l'accuratezza non è ancora al livello richiesto dalle autorità regolatorie per dare il via libera alla commercializzazione.

LASER – L'apparecchio, grande poco più di un cellulare, “legge” la glicemia grazie alla luce laser (l'esatto funzionamento è coperto dal segreto del brevetto): basta che il paziente poggi il dito di fronte alla finestrella per avere in pochi secondi il risultato. Ideato da ingegneri italiani, è stato sperimentato su poco meno di 200 persone fra controlli e pazienti diabetici, misurando la glicemia a digiuno o dopo i pasti e confrontando i valori con quelli ottenuti col test standard sul sangue. «In un caso su due i valori misurati erano all'interno degli standard di riferimento per la qualità dei glucometri: l'accuratezza si aggira attorno al 90 per cento – spiega Stefano Del Prato, presidente eletto della SID –. Sesso, età, condizione di digiuno o meno, uricemia e altri fattori non hanno avuto effetto sulle misurazioni». L'accuratezza richiesta da Food and Drug Administration statunitense ed European Medicines Agency è pari al 95 per cento e i dispositivi attualmente a disposizione sono affidabili nel 97-98 per cento delle misurazioni: l'obiettivo però non sembra affatto fuori portata e si sta modificando lo strumento in modo da migliorare le prestazioni, per arrivare in clinica in un prossimo futuro.

RIVOLUZIONE – «I pazienti che l'hanno provato ci chiedevano di tenerlo – racconta Emanuele Bosi, coordinatore dello studio –. Poter misurare la glicemia senza il fastidio della puntura sarebbe infatti una rivoluzione epocale e non a caso in questo settore si sono fatti molti investimenti: Glycolaser pare al momento lo strumento più vicino a un uso reale in clinica, che migliorerebbe non poco la vita ai malati. Automatico, indolore, veloce, consente di non disseminare sangue e azzera il rischio di piccole infezioni che si ha con la puntura standard. Consentirebbe anche un risparmio non da poco: oggi un diabetico che debba controllare la glicemia sei o sette volte al giorno può spendere anche cinque euro di strisce, con uno strumento portatile di questo tipo si potrebbero fare molti più test senza costi aggiuntivi a parte quello dell'acquisto dello strumento. Ma ciò che conta ancora di più è il vantaggio clinico: tutti gli studi indicano che un monitoraggio glicemico strutturato e regolare migliora il controllo della glicemia anche nei diabetici di tipo due che non usano l'insulina, ma il monitoraggio è naturalmente molto più semplice e fattibile con un sistema che non implichi punture continue». Non resta dunque che sperare che le modifiche necessarie vengano realizzate quanto prima: andrà migliorata soprattutto l'accuratezza nel range dei valori bassi, perché «avere la glicemia a 60 e ricevere una misurazione che attesta 70 fa differenza, mentre averla a 160 e leggere 170 non cambia molto le cose ai fini della cura», conclude Bosi.

Elena Meli

26 maggio 2012